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Voci dal caos
"Voci dal Caos", voci dal buio, moniti dalle viscere e spruzzi di luce molesta.
Lo spettacolo, tratto da una selezione di brani di Antonio Moresco, intona una orchestra urlante costituita da personaggi in bilico tra follia e poesia.
L’evolversi delle figure, figlie del Caos, si consuma sul palco attraverso il corpo dell’attore, snodato e fermo, piangente e delirante. Un acuirsi di denunce e di degrado che non concede spazio alla risoluzione, pur visitando le zone più alte della sensibilità e della bellezza. Ma è una bellezza lordata, imbrattata di cupe visioni, quella che l’allestimento celebra. Una bellezza resa, comunque, dalle parole incendiate dei figuranti, dalle loro mosse scomposte e dallo sconfinare delle emozioni e delle paure consegnate dall’attore al pubblico come il testimone infettato e miracoloso di una immaginaria staffetta.
Recensioni
"Segandone le sbarre con la propria voce, Ciro Carlo Fico si introduce nelle celle di questi personaggi nati da una scrittura che lacera. Ne libera la natura fatta di assonanze da ascoltare. Li rende vivi in una lingua che esalta il grottesco con la stessa intensità con la quale celebra il sublime. Ma non basta; con l’imponenza della sua recitazione fa scivolare lo spettatore fra le sbarre, lo rende partecipe del miracolo che trasforma lo spazio teatrale in un tempio di dissacrazione e d’inquietudine, e che accoglie la luce come uno sfregio verso il buio che domina la scena. Soprattutto, oltre la scena, ci costringe quasi ad affacciarci sugli spazi che custodiamo nascosti nel più profondo di noi; nei quali imprigioniamo, senza volercelo confessare, scorie della stessa inquietudine che ci viene mostrata sul palco.
Non è solo il linguaggio di Antonio Moresco, esplosivo nella sua ridondanza, né l’esperta regia di Pippo di Marca o l’eccellente rappresentazione di Ciro Carlo Fico a contribuire al turbinio di emozioni che regala questa piece a chi ama ascoltare dei significati anche la forma in cui vengono espressi; la scena curata da Luisa Taravella, le scelte musicali di Claudio Mapelli e i giochi di luce di Giuseppe Romanelli insieme formano la degna cornice che contiene il tutto, esaltandone pregio e bellezza.
Insomma, si arriva a teatro aspettandosi un monologo. Si esce con gli occhi pieni di buio appena contaminato da un fascio di luce rivelatrice, con orecchie che rimbombano di suoni con significati più profondi delle parole enunciate. Varchiamo la soglia meditando sulla puzza delle realtà stantie che ci imprigionano e sulle prigioni che a volte paradossalmente profumano di libertà, accompagnati dalla voglia quasi di fare marcia indietro per poter prolungare di qualche attimo il momento appena passato."
(Miriam Mareso - teatroteatro.it)
Crediti
di Antonio Moresco
regia Pippo Di Marca
con Ciro Carlo Fico
scena Luisa Taravella
musiche Claudio Mapelli
disegno luci Giuseppe Romanelli
organizzazione Anna Paola Bonanni
produzione Compagnia del Meta-Teatro