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P.I.R.A.N.D.E.L.L.O. Impromptu (Càvusu/Chaos)
Chi è oggi Pirandello? Che cosa si può fare per renderlo nostro ‘contemporaneo’, per toglierlo dalle secche di una ormai logora liturgia rappresentativa? E da qui, per gioco o per puro paradosso (ma non tanto), che cosa farebbe o scriverebbe, come rappresenterebbe le sue commedie se oggi fosse vivo? La più ‘pirandelliana’ delle risposte è: cambierebbe tutto, o tantissimo; mischierebbe ancora una volta le carte. Su un composito nucleo ideale di riferimento è stato possibile strutturare, nella pratica della messinscena, un evento riassumibile nei termini “Visionarietà” e “Frenesia”, potendo contare su un gruppo di compagni di strada composto in buona parte da giovani e giovanissimi per i quali la nozione di ‘ignoranza’ è quasi naturale, fisiologica, una specie di anticorpo paradossalmente salvifico.[…] Ne viene fuori una sorta di ‘perpetuum mobile’ all’interno del quale gli attori, essendo anche ‘funzioni sceniche’ di un ensemble in movimento, assumono di situazione in situazione i più svariati ruoli (non escluso quello di ‘spettatori’) sia rispetto all’azione scenica che rispetto al testo.
Recensioni
"È un vero peccato che l'offerta di questo spettacolo di Pippo Di Marca sia stata costretta in un breve spazio di tempo, poco più di una decina di giorni alla Casa delle Culture/Metateatro di Trastevere. Assistendovi, ho provato una delle emozioni più intense di questa mia stagione di spettatore teatrale.
[…] Pippo Di Marca non è soltanto uno dei migliori registi teatrali della sua/mia generazione, ma un raffinato teorico, veramente metateatrale, della scena contemporanea. Che riesce in un sol colpo, in questa sua ultima fatica, P.I.R.A.N.D.E.L.L.O-IMPROMPTU(Càvusu/Chaos), a mettere insieme un omaggio al grande sospeso della scena italiana, Leo de Berardinis; una riflessione sull'avanguardia, andando oltre la frontiera, dove troppo spesso la critica si arresta, del teatro immagine e delle avanguardie degli anni Sessanta, per risalire fino agli anni delle avanguardie storiche; una ri-lettura di Pirandello, andando oltre gli stereotipi e la maniera che si è quasi inevitabilmente incrostata addosso ad un autore troppo rappresentato.
[…] Pippo Di Marca rovescia la convenzione del Pirandello intellettuale, autore di testa, che ha finito per consegnarlo legato mani e piedi al panorama piatto dell'Italia di Mussolini, dove il melodramma era esibito quanto finto, fino alla soap opera Claretta/Rachele; e ne pone in primo piano la componente caotica, che dalle proprie stesse origini e ricordi d'infanzia (Pippo Di Marca è siciliano come Pirandello) identifica con la corda pazza.
[…] P.I.R.A.N.D.E.L.L.O. è davvero Impromptu - improvvisazione. Il dialetto siciliano (Càvusu) è la chiave per capire il Caos mitteleuropeo. […] La partenza dello spettacolo, con gli attori personaggi che si presentano come un gruppo, e si muovono come organi di un corpo, mi ha ricordato il Pirandello chi? - del Memè Perlini di una volta, dei giovani che da tutta Italia si erano trovati nella Roma de La fede, del Divino Amore e del Teatro Immagine. Ma mentre Perlini proteggeva ed isolava, ritagliava in figurine autosufficienti, i suoi personaggi, Pippo Di Marca fa agitare, correre, lottare, contaminare i suoi attori. Dando veramente la sensazione, come scrive in un'illuminante nota di regia, di voler fare di Pirandello un happening, combattuto kafkianamente corpo a corpo, aggiungerei e costruendo il suo spettacolo proprio in questa chiave, rivendicando il teatro dell'ignoranza di Carmelo e di Leo.
[…] La compagnia di attori riuniti per questa occasione da Pippo Di Marca è veramente straordinaria, volti e corpi che bucano la retina e rimangono impressi nella memoria degli spettatori. Giovani come Linda Bonifacio, Claudia Gravili, Manuel Rufini, Luisa Trio, Salvatore Tringali, Daniela Valdacca, Anna Paola Vellaccio, Cecilia Zingaro; e compagni di avventura teatrale più sperimentati come Luigi Lodoli (Cotrone/Hinkfuss), Patrizia Bernardini (Ilse), Carlo Fico (Cromo), Vincenzo Schirru (il figlio) e Gabriella Jacobucci."
(Renato Nicolini)
Crediti
testo e regia Pippo Di Marca
con Patrizia Bernardini, Linda Bonifacio, Ciro Carlo Fico, Claudia Gravili, Gabriella Iacobucci, Luigi Lodoli, Manuel Rufini, Vincenzo Schirru, Luisa Trio, Salvatore Tringali, Daniela Vadacca, Anna Paola Vellaccio, Cecilia Zingaro
scene e costumi Luisa Taravella
musiche Claudio Mapelli
organizzazione Anna Paola Bonanni
produzione Compagnia del Meta-Teatro