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I negri
Un luogo mentale infinito e finito nella perimetrazione del palcoscenico dove la totale libertà espressiva dà vita a uno spazio della non recitazione; dove a tutti viene data la possibilità reale di espressione "di rappresentazione". Gli attori diventano vettori di parole, fagocitatori di emozioni, tamburi vibranti che battono il tempo, il ritmo emotivo sulle tavole del palcoscenico.
In questo luogo ciò che si frantuma è la forma o la formalità occidentale reale e teatrale, tutto si scarnifica per perdere strati ed arrivare ad una danza primitiva di corpi che si ribellano ad ogni forma di costrizione, perdendosi in caos provocatorio, in un fiume di parole varcato da una corrente dionisiaca. Tutto diventa rito, funebrale festoso, carnevale a lutto. Urlo inesorabile. Il coinvolgimento è totale, il pubblico stesso è chiamato a responsabilizzarsi, a schierarsi, a divenire parte attiva della rappresentazione.
Recensioni
"Le situazioni descritte nel dramma sono rilette da Latella all'insegna della moltiplicazione e del parossismo, della coralità e della rumorosità. Cifra dello spettacolo è l'accento sul corpo - che l'umana imperfezione degli attori paradossalmente esalta - e, quindi, un erotismo senza morbosità ma istintivo e quasi 'selvaggio'. E, d'altronde, l'intera messa in scena racchiude in sé qualcosa di primitivo, proponendosi quale una sorta di cerimonia di riappropriazione di sentimenti e atteggiamenti banditi dalle norme di comportamento comunemente accettate, nella società come sul palcoscenico. Lo spettacolo di Latella in fondo è proprio questo: un tentativo - generoso, coinvolgente e assai abile - di liberare il teatro italiano dal soffocante strato di abitudini e prassi accettate che lo sta lentamente condannando all'asfissia.
(Laura Bevione - drammaturgia.it)
Crediti
di Jean Genet
regia Antonio Latella
disegno luci Giorgio Cervesi Ripa
con Ciro Carlo Fico, Fausto Caroli, Howard Ray, Michelangelo Dalisi, Anna Di Maggio, Sabrina Jorio, Fatima Martins, Antonella Caron, Fabio Pasquini, Marco Martini, Marco Cacciola, Peppe Papa, Massimiliano Paggetti, Stefania Troise, Emilio Vacca, Giovanni Prisco
costumi Cristina Da Rold
assistente alla regia Federico Bellini
produzione Nuovo Teatro Nuovo di Napoli e Associazione Culturale Cartesiana - Teatro Garibaldi di Palermo